Dal IV canto dell’Eneide di Virgilio alla copertina di Vogue Italia
Il termine “identità” deriva dal tardo latino identĭtas, da idem ‹medesimo›, calco del greco taytótēs.
Cosa si intende per identità? Come possiamo spiegare un concetto tanto complicato senza essere vaghi? Vorrei darvi una definizione completa e uniforme, ma non sempre ciò è possibile. Diciamo che canonicamente potremmo definire la parola “identità” come la coscienza che ognuno di noi ha di sé stesso. Alcuni potrebbero dire banalmente che risiede nel nostro nome e cognome con tanto di documento come testimonianza, ma – parliamoci chiaro – è più di un semplice nome stampato.
L’identità la costruiamo noi, giorno dopo giorno, e non si finisce mai di arricchirla.
Quando il team OP Cosmetics mi ha invitato a inoltrare il mio curriculum al team di Guy Tang in vista del Mydentity World Tour a Milano, io stavo preparando un esame importantissimo, ma fortunatamente ho fatto la scelta giusta: ho messo da parte i libri per qualche ora e ho selezionato alcune foto da inviare negli States. Qualche giorno dopo, mentre leggevo del furor di Didone, arriva la notizia: “sei stata scelta come modella per la tappa di Milano” (o qualcosa di simile; abbiate pazienza). Così lo stesso giorno dell’esame, nemmeno il tempo di esultare per averlo appena superato, corro in aeroporto e più o meno così è iniziata questa avventura alla scoperta dell’hair artist per eccellenza e del suo brand Mydentity.
Io, che trascorro gran parte della mia vita tra i vocabolari e la polvere delle biblioteche, vi lascio immaginare con quale stupore osservavo il lavoro del team americano di Guy Tang e del team di OP Cosmetics. Ho trascorso giorni interi (presso la ICE e il Teatro Nazionale di Milano) in loro compagnia, ho migliorato il mio inglese scolastico e ho stretto legami di amicizia che mai avrei potuto immaginare.
Questo accade quando si mette il cuore in quello che si fa, quando la fama non conta e anche se sei uno dei migliori hairstylist a livello mondiale, lavori con passione, vuoi che tutto sia perfetto e in particolare desideri che chiunque collabori con te sia felice. Le persone con cui ho avuto l’onore di poter lavorare, non si sono mai risparmiate: hanno saltato pasti e ore di sonno, hanno lavorato senza sosta, donandoci tutto l’amore per il loro mestiere. Le ho viste tremare, ho stretto le loro mani prima di entrare in scena, ho fatto esercizi di respirazione, ho ballato canzoni improponibili e alla fine mi sono commossa quando è arrivato il momento di partire e di salutare tutti (peggio di Enea quando doveva lasciare Cartagine).
Dietro Mydentity: l’intento di Guy Tang
Oltre ad essere in grado di realizzare opere d’arte uniche su qualsiasi chioma, Guy Tang è dotato di una straordinaria ars orandi: il suo discorso durante la sfilata ha commosso tutti e nessuno poteva contraddirlo. In poche parole dietro la linea Mydentity c’è la ricerca dell’identità di ognuno di noi, perché anche tramite il colore dei nostri capelli possiamo esprimere una piccola parte di ciò che abbiamo dentro. In un mondo dove vige la perfezione, dove tutti tendiamo ad omologarci, le persone come Guy Tang e tutti quelli con cui ho lavorato fanno la differenza, perché sanno cosa significhi il concetto di “Amor Proprio”, perché hanno provato sulla loro pelle quanto sia difficile far emergere sé stessi e la propria identità, perché quando tutto gli remava contro non si sono arresi e ora trasmettono ciò che hanno imparato al resto del mondo.
Se state pensando che la linea di colori Super Power by Guy Tang sia rivolta a ragazzine punk e alternative, vi sbagliate: io nella mia vita di punk non ho niente e conosco donne adulte e mature che sfoggiano la loro chioma colorata con vanto, perché sono felici di esprimersi e del giudizio della gente non tengono conto.
Vi confesso che temevo anche io il giudizio della gente, vivendo in un piccolo paese, ma quando ieri ho visto delle bambine avere gli occhi lucidi per i miei capelli da “sirenetta” o da “unicorno”, ho deciso che voglio essere un esempio, perché quando cresceranno anche loro dovranno avere il diritto di andare in giro con i capelli colorati, se questo potrà essere loro utile e renderle felici. Nessuno dovrà impedirgli di scegliere la loro identità, nessuno deve avere mai il diritto di porre dei limiti.
Ringrazio vivamente con tutto il cuore coloro che mi hanno mostrato che la vita non è solo bianco o nero, che bisogna avere il coraggio di mostrarsi per ciò che si è. Dico grazie a chi mi ha dato l’opportunità di poter sfilare in una delle più belle città d’Italia, a chi ha creduto in me e infine a chi ha messo la mia bella chioma colorata sulla copertina di Vogue e per qualche giorno ha permesso al mio sguardo di andare oltre la facoltà di lettere di Palermo.
Vi lascio con una frase che racchiude tutto.
“Because when you know who you are you have the courage to do anything you dream of.” – Guy Tang
That’s all.
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